La stazione di Molina-Castelvecchio Subequo serve i due comuni di Molina Aterno e di Castelvecchio Subequo. Fu inaugurata nel 1875.
I due paesi sorgono nella valle dell’Aterno.
Molina, nel meraviglioso scenario delle gole di San Venanzio, è inserito in un’area aspra ma, allo stesso tempo, suggestiva.
La presenza umana nel territorio già in epoca italica è provata dalle cinte murarie megalitiche di Mandra Murata, sulla montagna ad est di Molina, e di Colle Castellano e dal rinvenimento nel territorio di buccheri italici risalenti al VI secolo a.C., tombe, mura e mosaici, capitelli ed epigrafi romane. Uno scavo archeologico del 1877 presso la stazione ferroviaria restituì un cippo con dedica a Ercole risalente al I secolo a.C.
Il borgo di Molina, probabilmente, si sviluppò intorno alla torre di avvistamento costituita da tre piani. Tra i secoli XIII e XVIII la torre fu incorporata nel baronale Palazzo Piccolomini, ma le profonde ristrutturazioni successive, terminate nel XVIII secolo, ne hanno cancellato irrimediabilmente le tracce.
Luoghi di interesse storico-artistico sono gli edifici religiosi e i palazzi. La chiesa di San Nicola di Bari è il classico esempio di adeguamento al gusto barocco dello stile medioevale. Edificata nel XII secolo, è stata ampiamente rimaneggiata nel Seicento e ricostruita definitivamente dopo il sisma del 1703. Nonostante le superfetazioni sei-settecentesche, una traccia dell’arte romanica abruzzese rimane nella lunetta e nel portale principale.
Suggestiva è poi, per il luogo in cui sorge, la chiesa della Madonna del Colle. Edificata sopra un’altura che sovrasta il borgo medioevale, l’erezione del santuario risale al XVI secolo, come testimonia l’iscrizione del portale datato 1517. L’edificio, più volte rimaneggiato nel corso dei secoli, di rinascimentale conserva i due portali d’accesso: su entrambi è scolpito il simbolo di san Bernardino da Siena, ovvero il trigramma di Cristo.
In ultimo, degno di nota, è Palazzo Piccolomini. Si tratta di un unicum: è stato realizzato con i resti dell’antico castello di Molina, che fu trasformato da fortificazione militare a residenza gentilizia nel corso dei secoli. L’edificio è caratterizzato da un ampio cortile porticato, ballatoio rinascimentale e portale a bugnato. Nel Seicento i baroni Pietropaoli richiesero un ampliamento, visibile grazie all’aggiunta di strutture abitative intorno al cortile. Sul portale d’ingresso è visibile lo stemma Pietropaoli e un rivestimento esterno in bugnato cordonato e ambienti con coperture a volta interni.
Castelvecchio Subequo sorge sulla cima di una collina, all’interno del parco naturale regionale del Sirente-Velino.
Di antichissima origine, Castelvecchio conserva il patrimonio archeologico che fu della antica Superaequum, uno dei siti principali dei Peligni.
Numerose sono le testimonianze archeologiche relative alle epoche peligna, romana e paleocristiana, come i resti di un tempio dedicato ad Ercole Vincitore, resti di terme, acquedotti e fortificazioni, oltre al pregevole cimitero catacombale del IV d.C.
Progetto di: Associazione Culturale Giovanile Riattivati
Con il contributo di: FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, INTESA SANPAOLO, Rotary Club Rieti
Grazie al Comitato Promotore: Amici di Rieti, Associazione Culturale Giovanile Riattivati, Rotary Club Rieti e Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”