Antrodoco - Borgo Velino

La stazione di Antrodoco-Borgo Velino si trova nel territorio comunale di Antrodoco, di cui fino al 1956 era l’unica stazione. È tuttavia più vicina al centro abitato di Borgo Velino: i due centri, d’altronde, costituiscono ormai un unico agglomerato urbano. 

Adagiato nella stretta vallata tra i Monti Reatini e il massiccio del monte Nuria, Borgo Velino, chiamato fino al 1863 Borghetto, nacque nel XIV secolo, in età angioina, per l’aggregazione di antichi paesi che dominavano i monti circostanti. Quando tutti i castelli della Valle furono chiamati a partecipare, nei primi anni del XIV secolo, alla fondazione di Cittaducale, uno di essi, Forca Pretola, ritenne troppo distante l’area eletta per la nuova città, e si rifiutò di contribuire alle spese. Tale opposizione fu punita aspramente dagli abitanti degli altri castelli, che vedendo in Forca Pretola una minaccia alla loro futura città, si spinsero fino a raderlo al suolo. Ai poveri superstiti non rimase che emigrare nel fondovalle, andando a sviluppare un piccolo abitato preesistente, il futuro Borgo Velino.

Nel XVI secolo Borghetto fu dall’imperatore Carlo V, re di Napoli, dato in feudo a sua figlia Margherita, da cui passò ai duchi Farnese, suoi discendenti. Elisabetta, erede della dinastia, portò in eredità il paese al figlio Carlo, che divenne re di Napoli col nome di Carlo III.

 

 

 

Fino alla costituzione della provincia di Rieti nel 1927, Borgo Velino, come del resto tutta l’Alta Valle del Velino, fece parte della provincia di Aquila degli Abruzzi.

Il centro storico conserva l’originario impianto urbano regolare e l’aspetto di piccolo borgo medievale. 

Appena fuori del centro storico si trova il cosiddetto “Ninfeo dei Flavi”: interpretato tradizionalmente come parte di una villa dell’imperatore Vespasiano, si è ipotizzato che fosse una semplice cisterna, ma è forse il ninfeo di un santuario di Diana.

La parte superiore del santuario venne poi adibita al culto cristiano con la costruzione della chiesa di San Francesco in Valle, antico convento dei frati minori oggi abbandonato.

A questo edificio di culto si collegherebbe un’iscrizione murata all’esterno dell’antica chiesa dei santi Dionigi, Rustico ed Eleuterio, situata ai margini del centro abitato e tradizionalmente legata alle figure leggendarie dei Re Magi. 

Da sempre aggregato al Borgo è il castello di Collerinaldo, chiamato localmente “Cornallo”. Adagiato su un verde declivio, domina l’intera vallata contornato dalla natura e vegliato da secolari castagni. Colle Rinaldo nacque a presidio sicuro di Borghetto. Nel XV secolo compaiono le prime fonti scritte che ne attestano l’esistenza ed è in questo secolo che venne eretta la poderosa Torre del Cassero, oggi diruta.



Progetto di: Associazione Culturale Giovanile Riattivati 

Con il contributo di: FAI – Fondo per l’Ambiente Italiano ETS, INTESA SANPAOLO, Rotary Club Rieti 

Grazie al Comitato Promotore: Amici di Rieti, Associazione Culturale Giovanile Riattivati,  Rotary Club Rieti e Associazione Collezionisti “Sabatino Fabi”